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ECCO I PRINCIPALI SERVIZI
Per l’Automotoclub Storico Italiano il mese di agosto è stato vincente, non solo per il successo al Concorso d’Eleganza di Pebble Beach della Runabout della Collezione ASI Bertone (in copertina con il Presidente ASI Alberto Scuro), ma anche per altre importanti vicende legate all’Ente, a cominciare dalla sentenza del Consiglio di Stato del 25 agosto che conferma la legittimazione da parte dell’ASI e dei suoi Club federati ad organizzare manifestazioni di regolarità.
Sul numero di ottobre de La Manovella illustriamo tutti i dettagli del “caso” e vi riportiamo a Pebble Beach a bordo della bellissima Runabout, vettura che fa parte del patrimonio del Belpaese essendo tutelata dal Ministero della Cultura.
Lo abbiamo ribadito più volte: uno dei risultati che l’Automotoclub Storico Italiano ha ottenuto in seno alla politica e alla società civile è il riconoscimento del motorismo storico come fatto culturale e artistico. Non è stato un iter semplice, visto il susseguirsi di periodi nei quali è passato da hobby per pochi eccentrici a passione popolare, attraverso altri passaggi che hanno avuto sempre la costante dell’ASI e, per usare un termine moderno, la sua capacità promuovere il “prodotto” in modo positivo posizionandolo correttamente nell’immaginario collettivo. Oggi il motorismo storico in Italia non ha una connotazione elitaria, ma è un fenomeno sociale e di costume che coinvolge tutti.
La storia di David Piper che perse una gamba durante la registrazione del film “Le Mans” diretto da Steve McQueen. Dopo vent’anni di corse nelle gare più pericolose del mondo, al pilota inglese capitò l’incidente più brutto al volante di una Porsche 917 simulando un duello ravvicinato con la Ferrari 512S guidata da Mike Parkes.
Ecco il reportage completo sulla straordinaria “missione” compiuta dalla futuristica Bertone Runabout al Concorso d’Eleganza di Pebble Beach, dove la show-car disegnata da Marcello Gandini ha conquistato il Trofeo Gran Turismo. Ripercorriamo la sua storia con la testimonianza diretta di Gian Beppe Panicco, l’allora responsabile della comunicazione Bertone.
Se n’è andato l’ingegnere campano Nicola Materazzi, ricordato da tutti per aver progettato – tra le tante altre – l’iconica Ferrari F40, una delle auto più sensazionali di sempre. La sua carriera motoristica è stata lunga e articolata, che lo ha visto impegnato con successo su vetture come la Lancia Stratos e la Bugatti EB110.
Ecco la storia di un’auto francese carrozzata a Torino e approdata a Palermo: è la Bugatti Tipo 44 Torpedo Ghia che è stata fra le protagoniste assolute del più florido, mondano e raffinato periodo della nobiltà siciliana, quello dei Florio e dei loro ultimi “gattopardi”.
Per la serie “avventure in sella”, nell’estate 1958 tre amici bolognesi decidono di partire per un tour attraverso mezza Europa, ciascuno in sella ad un motorino costruito a Porretta Terme e passato alla storia per la sua efficacia e robustezza: il Demm Dick-Dick.
La Lancia LC1 è maliziosamente progettata per il regolamento in scadenza. La sua carriera agonistica dura solo un anno ma per contenuti tecnici e risultati sportivi è eccezionale. Lotta alla pari con le Porsche nel Campionato Mondiale Marche 1982 andando molto vicina a vincerlo…
La BMW R24 nasce mettendo insieme e ottimizzando elementi della R23 prebellica, oltreché sfruttando l’esperienza maturata con la R75 militare. Questo modello del 1948 rappresenta la moto del rilancio del dopoguerra per il marchio BMW nel settore delle due ruote.
Nell’estate del 1935, l’asso britannico Malcom Campbell riuscì ad oltrepassare il muro delle 300 miglia orarie di velocità sulla spiaggia di Bonneville: con il suo Bluebird volò a 484,620 chilometri orari!