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Si parla di Fiat X1/9 – splendida cinquantenne! – e dei retroscena che riguardano la sua lunga e travagliata gestazione, illustrati dall’ingegner Lorenzo Morello che lavorò sul progetto…e poi la scelta e lo sviluppo delle sue linee con gli approfondimenti del professor Massimo Grandi. Infine, le versioni sportive spiegate da Edoardo Magnone, presidente del Registro Storico Fiat, ed Enrico Magnone.
La Fiat X1/9 è una vettura del tipo targa a motore centrale prodotta dalla casa automobilistica italiana FIAT tra il 1972 e il 1989. La X1/9 discende da una concept car del 1969, la Autobianchi A112 Bertone Runabout, una barchetta dalle linee tese e dotata di un vistoso roll bar, realizzata dalla Bertone su disegno di Marcello Gandini, quale proposta di soluzione sportiva per la A112, della quale utilizzava il motore e varie componenti meccaniche, nonostante il diverso schema “tutto dietro”.
Il successo ottenuto dalla Runabout al salone dell’automobile di Torino dello stesso anno, incoraggiò Nuccio Bertone ad allestire un’evoluzione del prototipo da barchetta in targa, affinché la vettura fosse più facilmente industrializzabile.
Il nuovo prototipo sembrava quindi destinato a finire tra i tanti senza sbocco produttivo. Tuttavia nel 1971, durante una visita agli stabilimenti di Grugliasco, Gianni Agnelli notò la piccola targa, trovandola adatta a sostituire nella gamma FIAT l’ormai datata 850 Spider, anch’essa prodotta dalla Bertone; il prototipo fu quindi ricondizionato e inviato a Torino per il progetto di industrializzazione che prese la sigla interna «X1/9», poi mantenuta anche per la denominazione commerciale del modello.
Il 22 dicembre 1972 la Fiat X1/9, già in produzione da alcune settimane, venne ufficialmente presentata alla stampa internazionale nel Parco delle Madonie, sul tracciato della Targa Florio, contemporaneamente alla Fiat 124 Abarth Rally.
Utilizzando la meccanica della Fiat 128 Coupé che venne spostata al posteriore (la X1/9 aveva, infatti motore centrale e trazione posteriore, mentre la 128 aveva motore e trazione anteriori), la piccola targa era munita di robusto roll bar centrale, e tetto rigido asportabile e inseribile nel cofano anteriore.
La derivazione 128 era evidente nella meccanica: sospensioni a ruote indipendenti, impianto frenante a quattro dischi (gruppi posteriori analoghi a quelli della Fiat 124 Sport) e motore trasversale a 4 cilindri di 1290 cm³ da 75 cv (lo stesso della 128 Rally 1300 finché questa rimase in produzione, adottando poi quello della Sport Coupé 1300). Il telaio era derivato direttamente dalla “cugina” Lancia Stratos, sempre frutto della matita di Marcello Gandini (il designer della Bertone negli anni 1970), e con la quale già condivideva qualche componente della carrozzeria.
Nel listino Fiat, la neonata X1/9 prendeva il posto della 850 Sport Spider, rinunciando, secondo le convinzioni dell’epoca, a una carrozzeria spider per ragioni di sicurezza.
La X1/9 venne esportata negli Stati Uniti d’America sia con motore 1290 cm³ sia nella versione che nascerà qualche anno dopo con motore maggiorato a 1498 cm³, alimentazione a iniezione, dotata dei dispositivi antinquinamento previsti dalle normative statunitensi e strumentazione con misure anglosassoni, ottenendo un buon successo di vendite.
Nel 1978 subì il primo e unico restyling della sua lunga carriera (18 anni) con la versione Five Speed che richiamava sin dal nome la maggiore modifica, l’adozione del cambio a 5 marce. Esteticamente la vettura venne “americanizzata” con l’adozione di massicci paraurti in alluminio ad assorbimento d’energia, come volevano le leggi statunitensi del tempo; anche il cofano motore subì una vistosa modifica per ospitare il nuovo propulsore. Gli interni vennero completamente ridisegnati, con nuovi sedili ergonomici regolabili e cruscotto di nuova concezione.
La cilindrata del motore cresce a 1498 cm³ (85 CV), mentre il cambio diventa a 5 rapporti. La velocità massima arriva a 185 km/h con un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 10 secondi.
A partire dal 1982 la produzione, ormai quasi interamente assorbita dagli Stati Uniti, vide anche un formale rebadging da FIAT a Bertone, quest’ultimo il marchio presso le cui officine la vettura era prodotta sin dall’inizio.
La produzione cessò nel 1989 con la versione Gran Finale: qualche variante come i nuovi cerchi in lega e piccolo spoiler posto nella parte posteriore; vetture dotate di verniciatura micalizzata. In totale la produzione dal 1972 al 1989 è stata di circa 170.000 esemplari.
La X1/9, l’unica nella storia FIAT a motore centrale, rimase l’ultima vettura a due posti e scoperta presentata dal marchio torinese fino all’arrivo della Barchetta.
- 11/02/2022