30 aprile 2024 –
Dalla Puglia alla Toscana passando per l’Emilia-Romagna con una tripletta di eventi doc proposti dal calendario di ASI Circuito Tricolore 2024 per il weekend del 26-28 aprile: Gran Premio di Bari a cura del locale Old Cars Club, Coppa Toscana del Club Auto e Moto d’Epoca Toscano di Firenze, e Il Primavera di Augusto Farneti con la regia dello Sport Club Il Velocifero di Rimini. Auto e moto storiche in grande spolvero per portare la passione e la cultura dei motori sulle strade e sulle piazze d’Italia.
Il capoluogo pugliese ha ospitato l’ottava rievocazione storica del Gran Premio originariamente disputato tra il 1947 e il 1956, portando sul circuito cittadino 50 storiche per la maggior parte da competizione, dalle Maserati 6CM e 200 S, alla Ferrari 250 Testarossa, dalle piccole Formula Monza degli anni ’60 alle popolari Sport – o “barchette” – firmate Stanguellini e Taraschi, fino alle icone Alfa Romeo 6C degli anni ’30. Su una Lotus 23 del 1963 c’era invece un grande campione: Riccardo Patrese. Ultimo pilota italiano ad aver vinto i Gran Premi di Formula 1, testimonial d’eccezione a Bari accolto con emozione e applausi dal pubblico che ha assistito alla kermesse sia in notturna, sabato sera 27 aprile, sia nella rievocazione vera e propria la domenica mattina disputata su tre manches di regolarità con le auto suddivise in batterie.
A partire da Piazza della Libertà, il circuito ha abbracciato tutto il borgo antico di Bari con la griglia di partenza e i paddock allestiti su corso Vittorio Emanuele. Start verso il Teatro Margherita, poi via sul lungomare costeggiando il Castello Svevo e ritorno all’ombra del Palazzo Comunale. All’evento ha preso parte anche il Ministro dell’Economia, della Cultura e dell’Innovazione albanese Blendi Gonxhja. Primo classificato Simionato su Lancia De Leval del 1956, secondo Bercellesi su Devin Special del 1959 e terzo Barletta su Monaci Bimotore 8C del 1952. Premi speciali alla più antica, l’Alfa Romeo RL Targa Florio del 1925 di Venanzio Fonte; Coppa Obiettivo Tropici “Maria Teresa De Filippis” all’Alfa Romeo 6C 2300 Pescara del 1934 di Eddie McQuire; Coppa Ferrovie Appulo Lucane “Stirling Moss” alla Maserati 6CM del 1938 di Nicola Sculco; Coppa Elleffe Store “Juan Manuel Fangio” alla Stanguellini Corsa del 1948 di Fabrizio Lorenzoni; Coppa Volvo Autotrend “Nino Farina” alla Ferrari 250 Testarossa del 1957 a Carmelo Bajeli (per l’occasione alimentata dal bio-carburante Coryton Sustain Classic partner di ASI Circuito Tricolore); Coppa Sikurhome “Tazio Nuvolari” alla Fiat Canta Siluro del 1939 di Alain Icardi; Coppa “Luigi Amati” alla Talbot Tourer AV55 di René Van Stokrom.
C’è sempre qualcosa di speciale negli eventi di ASI Circuito Tricolore. Qualcosa riconducibile al fascino dell’accesso a città e borghi per mostrare al grande pubblico le opere d’arte in movimento che vi prendono parte. È stato così a Bari come alla ventisettesima rievocazione della Coppa Toscana, una delle corse su strada più antiche della regione, alla quale hanno preso parte 70 auto prestigiose. La carovana, partita venerdì 26 aprile da Piazzale Michelangelo a Firenze, ha potuto transitare in piazza del Campo a Siena e nel centro storico di Montalcino. La rievocazione, che si è svolta come regolarità classica, ha visto il successo di Perbellini-Piccoli su Jaguar Biondetti Special del 1950. Un pezzo unico, una “barchetta” motorizzata Jaguar costruita artigianalmente da Clemente Biondetti, pilota e ingegnere dal palmares invidiabile. Rossa, ruggente e scattante ha avuto ragione dei secondi classificati, Alberti-Passalacqua su Lancia Beta Spider del 1979, e dei terzi Bossi-Arnoldi con una Jaguar E-Type spider del 1961.
Il percorso ha attraversato il Chianti e la Val d’Orcia con il preciso intento di rievocare, anche agli occhi del pubblico, la Coppa Toscana storica, e per consente ai partecipanti momenti di aggregazione dedicati alla cultura (con visite guidate alle sale affrescate del Comune di Siena e al Duomo) e al buon cibo (sosta pranzo al Tempio del Brunello di Montalcino).
Dalle auto alle moto sulle strade dell’entroterra riminese con Il Primavera di Augusto Farneti, come sempre curato dallo Sport Club Il Velocifero di Rimini che ha una particolare sensibilità nel selezionare motociclette di estremo prestigio. Il tutto per onorare la figura indimenticabile di Augusto Farneti nel decennale della sua scomparsa. Da vero romagnolo, Farneti si era innamorato della meccanica sin da bambino, sviluppando un amore viscerale per le motociclette storiche, che negli anni non ha mai smesso di studiare. Lo chiamavano “professore”, sia per la professione esercitata sia per la conoscenza che aveva acquisito nella sua materia preferita: il motociclismo. Ecco perché al “Primavera” arrivano solo “pezzi da 90” e costruiti fino al 1963. Il programma della prima giornata di questa edizione ha portato i bikers da Rimini a Montegridolfo per la visita al Museo della Linea Gotica. Sabato 27 aprile, la comitiva ha fatto capolino nella centrale Piazza Cavour di Rimini per l’esposizione e la presentazione al pubblico delle moto. La giornata è stata poi dedicata alla scoperta dell’entroterra riminese toccando le località di Spadarolo, Vergiano, Sant’Ermete e San Paolo, tornando verso il mare per Coste di Sgrigna e Casetti Prazzolo. Un percorso tra mare e colline che ha permesso di godere appieno dei pochi ma sinceri e selvaggi cavalli delle due ruote. Nel corso dell’ultima giornata, i motociclisti hanno affrontato nuovamente le dolci alture romagnole toccando Pietracuta, Torello, Gualdicciolo, Acquaviva, Torraccia, Parco del Marano, Ospedaletto e Gaiofana.
In tutti e tre gli eventi sono stati assegnati gli speciali Trofei Car & Classic, partner di ASI Circuito Tricolore, ad altrettanti veicoli di particolare interesse: la Taraschi Urania 750 con la quale corse Maria Teresa De Filippis nel 1949, la Lancia Fulvia Coupé del 1969 ex Scuderia Jolly Club e la moto Rudge Multi del 1914, la più antica sulle strade della Romagna.
ASI Circuito Tricolore torna dal 9 al 12 maggio con la Coppa della Perugina, rievocazione della competizione che proprio quest’anno celebra il centenario dalla sua prima edizione disputata nel 1924 da un’idea di Giovanni Buitoni.