Oltre a percorsi formativi e di aggiornamento, i Commissari Tecnici Nazionali dell’Automotoclub Storico Italiano hanno una nuova certificazione delle proprie competenze. Con il supporto di ACS (organismo di certificazione delle competenze a controllo pubblico) è stato approntato lo schema di accreditamento accolto e approvato da Accredia – l’ente unico nazionale di accreditamento designato dal governo italiano e operante a livello internazionale sotto la vigilanza del Ministero delle Imprese e del Made in Italy – dando corpo al nuovo profilo professionale di “tecnico di veicoli d’epoca e di interesse storico e collezionistico”.
Una certificazione delle competenze rilasciata a seguito di esami che si svolgono su tre differenti prove: scritta, orale e pratica con la simulazione di una sessione di verifica sui veicoli. Recentemente, la sede nazionale dell’Automotoclub Storico Italiano, a Torino, ha ospitato una sessione d’esame con la presenza di Riccardo Bisagno (ispettore di verifica Accredia), Luca Di Grazia (referente tecnico di Accredia), Massimo Dutto (direttore ACS), Silvia Tacchiventuri (responsabile tecnico ACS), Stefano Cerrone (responsabile schema di accreditamento), Vittorio Valbonesi e Stefano Antoniazzi (presidenti Commissioni Tecniche ASI Auto e Moto).
“Gli enti certificatori dei veicoli storici come ASI – commenta il Presidente Alberto Scuro – sono individuati da disposizioni legislative dello Stato e svolgono la propria funzione pubblica in base a quanto previsto dalle stesse. Il rilascio dei Certificati di Rilevanza Storica avviene in base al Decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del 17 dicembre 2009 e per garantire la corretta applicazione delle procedure previste seguiamo specifici regolamenti. Il primo passo avviene con i Commissari Tecnici dei Club territoriali, che possono accettare o meno le candidature dei veicoli. Se una pratica viene istruita passa successivamente al vaglio del personale Tecnico della Sede Centrale e degli esperti di marca e modello delle Commissioni Tecniche Nazionali. Solo al termine di tale percorso si procede all’emissione del CRS. La certificazione di Accredia per i nostri tecnici, la cui predisposizione era stata avviata un paio di anni fa, rappresenta quindi un’ulteriore dimostrazione di serietà e competenza dell’operato di ASI.”