UN CAROSELLO DI VEICOLI STORICI SULL’AUTOSTRADA A8 PER FESTEGGIARE IL CENTENARIO DELLA PRIMA AUTOSTRADA DEL MONDO: LA MILANO-VARESE

Un’imponente parata di oltre 100 veicoli storici costruiti fino al 1945 dal centro di Milano a Varese. Così l’ASI, con i propri Club Federati della Lombardia e con Autostrade per l’Italia, in collaborazione con Regione Lombardia e col supporto di Merbag, con il patrocinio del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, della Camera dei Deputati e dei Comuni di Milano e Varese, hanno celebrato il centenario della prima autostrada al mondo.

21 settembre 1924, 22 settembre 2024: 100 anni e un giorno dall’inaugurazione della prima arteria autostradale italiana e del mondo. Una ricorrenza dal significato storico importante, memoria di quanto l’Italia fosse avanti, per visione e capacità, all’inizio degli anni ‘20. Un paese in grado di sognare e realizzare un concetto di una modernità e di una lungimiranza incredibile se si pensa che, all’epoca, il traffico veicolare motorizzato era ancora agli albori. Eppure, dopo appena 15 mesi di progettazione e costruzione, il primo tratto di autostrada pubblico è già inaugurato. Ed è proprio quello da Milano a Varese, l’odierna A8. Il merito è dell’ingegnere Piero Puricelli, già autore nel 1922 del progetto a sei mani, con Arturo Mercanti e Alfredo Rosselli, dell’Autodromo di Monza.

È proprio la memoria di quella straordinaria e visionaria intuizione che l’ASI ha voluto celebrare con una straordinaria parata partita dal Palazzo della Regione Lombardia, a Milano, e conclusasi nella centralissima Piazza Monte Grappa a Varese, salutata dal Presidente di ASI Alberto Scuro, dal Presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, dal Sindaco di Varese Davide Galimberti, dal Sindaco di Lainate Alberto Landonio, dall’Europarlamentare Isabella Tovaglieri e dal Senatore Massimo Garavaglia. A salutare il “Via!” di Milano c’erano invece il Direttore del Settore Ingegneria e Realizzazione di Autostrade per l’Italia Luca Fontana, l’Assessore al Traffico Mobilità Sostenibile di Regione Lombardia Franco Lucente e il Tenente Colonnello Marco D’Aleo, comandante della 2^ Sezione del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale dei Carabinieri.

Da sinistra, l’Europarlamentare Isabella Tovaglieri, il Presidente ASI Alberto Scuro, il Senatore Massimo Garavaglia e il Presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana.

“Una bellissima manifestazione – ha detto il Presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana – applaudita da tanta gente. Vedere queste auto è veramente qualcosa di incredibile, perché è la storia che viene messa su strada. Dobbiamo continuare a difendere quella che è stata e sempre sarà la nostra storia, la nostra tradizione dei motori endotermici. Certo, bisogna migliorarli, bisogna fare in modo che siano meno inquinanti. Ma i biocarburanti aprono una strada praticamente certa, che consentirà anche alle auto storiche di continuare la propria attività, la propria rappresentazione di quello che è stato e di quella che è la capacità di noi lombardi, che siamo stati nel campo motoristico i primi ad avere un’autostrada, i primi a creare aziende importanti, sia in campo automobilistico, sia motociclistico, sia anche aerospaziale, ad essere i primi in Italia e fra i primi nel mondo.”

Attilio Fontana (Presidente Regione Lombardia) e Alberto Scuro (Presidente ASI).

“ASI – ha aggiunto il Presidente Alberto Scuro – grazie alla collaborazione preziosa dei suoi club federati presenti sul territorio, ha realizzato un evento strepitoso per celebrare questo centenario che è un orgoglio per il nostro Paese. A percorrere la Milano-Varese oggi oltre 100 veicoli centenari, che circolavano sulle nostre strade proprio ai tempi in cui nasceva la A8. Una parata spettacolare, un parco auto di prestigio assoluto che ha dimostrato ancora una volta il valore del motorismo storico e del lavoro dei nostri club, segno tangibile di come gli appassionati svolgano un lavoro di preservazione della memoria storica dal valore culturale enorme.”

“L’A8 è stata un’autostrada apripista per lo sviluppo infrastrutturale, un volano per l’economia dell’intero Paese. La Milano Laghi, quando è stata inaugurata, disponeva di una sola corsia: l’anno scorso Autostrade per l’Italia ha inaugurato la quinta corsia, per un’infrastruttura che comunica con i veicoli grazie alle nuove tecnologie e che abbraccia vettori energetici alternativi. La Milano-Laghi dimostra come il piano di ammodernamento e potenziamento della rete che Aspi sta realizzando, sia la risposta alle sfide della mobilità del presente e del futuro” sono state le parole del Direttore del Settore Ingegneria e Realizzazione di Autostrade per l’Italia Luca Fontana.

Tante le vetture degne di menzione all’interno del lungo corteo: alcune elegantissime rappresentanti della produzione italiana di inizio 900, ormai scomparse, come Ansaldo e Ceirano degli anni 20, ma anche classiche prestigiose e tecnologicamente avanzate per l’epoca come le Lancia Lambda del 1924 o l’Aprilia del 1938, o alcune grintose sportive come l’Alfa Romeo 6C 1750 GS Zagato del 1931, la Delage DG80 del 1936 o la Bugatti T40 del 1929. Imponente poi la Fiat 2800 ministeriale del 1939 realizzata dagli Stabilimenti Farina. Una Torpedo su cui hanno viaggiato all’epoca il Re Vittorio Emanuele III, la Principessa Maria Josè, Benito Mussolini, Adolf Hitler, l’imperatore del Giappone Hiro Hito, il generalissimo Franco e i presidenti italiani De Nicola, Einaudi, Gronchi, Segni e persino il presidente americano Truman. Contesissima infine dagli ospiti presenti, la rarissima e curiosa Detroit Electric Coupé de Ville del 1924: anche cento anni fa esatti si viaggiava in auto elettrica.

NUMERI E CURIOSITÀ

La prima autostrada al mondo nasce con una sola corsia per senso di marcia, una larghezza variabile da 11 a 14 metri e una pavimentazione in lastre di calcestruzzo spesse da 18 a 20 cm. Il percorso è quasi completamente rettilineo, con poche curve dal raggio non inferiore ai 400 metri e con pendenze contenute entro il 3%: dati e dimensioni più che sufficienti a ospitare un traffico giornaliero di poche decine di veicoli al giorno. Nel 1924 i mezzi circolanti in Italia sono infatti poco meno di 85mila: circa 57mila automobili, 25mila autocarri e circa 2.500 autobus. Oggi, per avere un termine di paragone, sono oltre 50 milioni.

Il costo totale dell’opera tocca i 90 milioni di lire dell’epoca (corrispondenti alla stessa cifra di oggi in euro), importo necessario a impegnare giorno e notte oltre 4.000 operai nel muovere 2 milioni di metri cubi di terra e produrre e posare 219 grandi manufatti in cemento. Per confezionare e stendere il calcestruzzo vengono addirittura fatte arrivare dagli Stati Uniti cinque betoniere Koehring-Paving.

La nuova autostrada prevede da subito caselli e pedaggi; la barriera di Milano non nasce dove si trova oggi ma più indietro, alla fine di Viale Certosa. Il pedaggio non si paga ai caselli ma nelle aree di servizio e sosta, obbligatoria; le tariffe variano in base alla tipologia dei mezzi e alla loro potenza: 9 lire per le moto; 12 lire per veicoli fino a 17 cavalli, 17 lire per i veicoli tra 17 e 26 cavalli, di 20 lire per veicoli oltre 26 cavalli e da 40 a 60 lire per gli autobus a seconda della lunghezza. Uno sconto del 20% viene praticato per il biglietto di andata e ritorno, da tenersi esclusivamente tra le 6 del mattino e l’una di notte, orario di apertura e servizio dell’arteria. Fino al 1946, inoltre, i casellanti hanno l’obbligo di indossare la divisa aziendale e di salutare militarmente il passaggio di ogni veicolo, in entrata e in uscita.