Cari amici,
dopo la delibera della Giunta Regionale del Piemonte di ieri (31 luglio) inerente la circolazione dei veicoli storici ci giungono molte domande di chiarimento. Per questo ritengo opportuno fare alcune precisazioni.
DOMANDA 1
Perché la circolazione libera sopra i quarant’anni e non sopra i 30 quando un veicolo diventa storico e quindi non paga più il bollo?
Compiuto il 30° anno di età, i veicoli, in base alle leggi dello Stato non pagano più il bollo dopo averlo corrisposto per trent’anni di fila. Il fatto di non pagare il bollo non c’entra nulla con il riconoscimento di Interesse Storico e Collezionistico che i veicoli acquisiscono se entrano in possesso di un Certificato di Rilevanza Storica rilasciato in base alle leggi dello Stato. Quindi, i veicoli storici non sono quelli che non pagano il bollo ma quelli in possesso del CRS.
DOMANDA 2
Queste deroghe varranno anche per le certificazioni rilasciate da altri enti rispetto all’ASI?
Assolutamente sì: i CRS vengono rilasciati da ASI, da FMI (Federazione Motociclistica Italiana) e dai Registri Storici Alfa Romeo, Fiat e Lancia. È legge dello Stato. Qualsiasi CRS che verrà registrato sulla carta di circolazione darà accesso alle deroghe. È importante precisare che i Registri, oltre che enti certificatori, sono enti federati ASI ma questo avviene solo perché condividiamo obiettivi di tutela e promozione del motorismo storico a livello statutario, ma per quanto riguarda il rilascio dei certificati essi operano in totale autonomia.
DOMANDA 3
Perché è stata prevista la registrazione sul libretto di circolazione?
È stata prevista tale modalità perché solo attraverso la registrazione e quindi attraverso i dati in possesso della Motorizzazione si può monitorare il numero dei veicoli storici realmente circolanti. Un eventuale ampliamento o rivalutazione delle deroghe che potrà comprendere – speriamo – anche la libera circolazione serale nei giorni feriali per i veicoli di interesse storico con età compresa tra i 20 e i 39 anni potrà essere presa in considerazione esclusivamente con i dati dei CRS registrati. In questa fase di confronto abbiamo fornito all’Assessorato anche i dati dei veicoli a cui è stato rilasciato un CRS in Piemonte da quando il documento è entrato in vigore, ma tale dato ha un valore puramente statistico perché non fa una fotografia del parco storico circolante reale. Il numero è anch’esso molto limitato, ma serve a poco perché non sappiamo quanti di questi veicoli sono stati venduti all’estero, quanti siamo andati in altre regioni, quanti non sono più circolanti, ecc… Con la registrazione sul libretto e quindi alla Motorizzazione questo problema si risolve.
Ripetendo, infine, i ringraziamenti fatti al presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, all’Assessore Matteo Marnati e a tutti i Consiglieri che con loro hanno avuto la sensibilità di recepire le istanze di questo settore, sottolineo che l’iter di approvazione non è finito, ma che questa delibera della Giunta dovrà essere approvata dal Consiglio Regionale prima di entrare in vigore. Ovviamente auspichiamo che questo passaggio possa avere tempi brevi ma sappiamo che probabilmente prima di settembre non potrà concretizzarsi.
Alberto Scuro, presidente Automotoclub Storico Italiano